Introduzione alle Pratiche Conservative in Ambito Archeologico

Quando

17/02/2022  -  19/02/2022

Dove

Roma, Museo della Torretta, comprensorio delle catacombe di S. Callisto, Via Appia antica 110,

Costo
Contatti

info@igiic.org / daniela.rullo@igiic.org / protocollo@arcsacra.va

 

Introduzione alle Pratiche Conservative in
Ambito Archeologico

 

    Il corso è promosso e organizzato in collaborazione tra la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e l'International Institut for Conservation - Italian Group

 

TEMI DEL CORSO


La Conservazione sullo scavo archeologico: contesto, attori, sinergie e criticità (chi fa e chi potrebbe fare); pianificare le azioni conservative in ambito archeologico; dallo scavo ai depositi; criticità conservative durante la messa in luce (eventi climatici, azioni antropiche, obiettivi, etc.); il deterioramento dei reperti archeologici durante e dopo lo scavo; il riconoscimento dei materiali “sporchi” attraverso l’osservazione; sporco o … informazione?; proteggere e stabilizzare in situ da subito; prelevare, staccare e movimentare i reperti (azione archeologica o conservativa?); “prima pulitura” ragionata o lavaggio a tutti i costi?; imballaggio conservativo o semplice inscatolamento?; custodire temporaneamente i reperti sullo scavo; documentare l’azione conservativa; prevedere e pianificare il dopo scavo … da quando?; “il conservatore sullo scavo”: una professione ancora da inventare.

 

OBIETTIVI PRIMARI DEL CORSO


Analizzare criticità e priorità conservative per gli oggetti e le strutture a partire dallo scavo archeologico. Razionalizzare le connessioni tra contesto operativo, clima, condizioni dei reperti, figure professionali e obbiettivi. Provare a valutare tipologia e condizioni dei reperti, le criticità conservative e le possibili soluzioni mediante un metodo ripetibile e condivisibile, pur non avendo competenze specifiche. Conoscere tecniche e materiali utili a supportare le fasi dello scavo archeologico con azioni conservative, replicabili e a basso costo, eseguibili anche da non- restauratori. Ipotizzare un modello operativo ideale applicabile alla realtà italiana. Modificare l’approccio allo scavo archeologico e alla conservazione tout-court.

 

Per altre info http://www.igiic.org/?p=7901

 

 

 

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