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Non lontano dalla basilica di S. Paolo fuori le mura sulla via Ostiense, sorge su via delle Sette Chiese, la catacomba di Commodilla, che prende il nome, con ogni probabilità, dalla matrona romana che donò il terreno per l’edificazione del cimitero, il quale accolse le spoglie dei Santi Felice e Adautto, martirizzati agli inizi del IV secolo, al tempo dell’imperatore Diocleziano, le cui sepolture diverranno il clou monumentale del complesso, come dimostra la creazione di una basilichetta sotterranea, già sistemata da Damaso (366-384) e Siricio (384-399) ma meglio definita durante il pontificato di Giovanni I (523-526), come riportato in un passo del Liber Pontificalis. A tale edificio appartiene, infatti, l’affresco più celebre del complesso, ossia la cosiddetta Madonna di Turtura, dove la Madre di Dio con il Bambino in grembo, assisa su di un sontuoso trono gemmato, è affiancata dai Santi Felice e Adautto, il quale introduce al cospetto della Vergine l’anziana defunta. Oltre alle altre pitture della basilichetta, ovvero l’affresco di S. Luca e l’immagine della Traditio clavium, spicca, posizionato in un'altra regione del complesso, il celebre cubicolo di Leone, ufficiale dell’Annona, la cui decorazione pittorica costituisce uno dei vertici della produzione artistica della Roma sotterranea cristiana.